La decisione della Russia di abbandonare l’intesa sul commercio nel Mar Nero, ha avuto come prima conseguenza un aumento improvviso del prezzo del grano.
Il prezzo del grano ha subito negli ultimi giorni delle nuove oscillazioni che hanno portato il suo prezzo ad aumentare ancora. Il motivo è dovuto alla recente decisione di Mosca di annullare l’accordo che era stato siglato lo scorso anno per trasportare i cereali nel Mar Nero.
Un’intesa necessaria, nonostante lo scontro che in quel momento era in gioco tra Putin e l’Occidente a causa della decisione della Russia di invadere l’Ucraina. E come avevano già previsto molti analisti del settore, la scelta della Russia di annullare questo accordo ha subito prodotto come diretta conseguenza un rialzo sul prezzo del grano.
Una pessima notizia, anche perché il suo prezzo sul mercato era finalmente diminuito in questi mesi, dopo i rincari record dello scorso anno. Per il momento la situazione in occidente resta sotto controllo perché le scorte di grano continuano a restare molto alte, e dunque non si subiranno contraccolpi nel breve termine.
Ma di sicuro, se il prezzo nei prossimi mesi sale ancora, il problema rischia di diventare ingestibile anche per il vecchio continente. L’Ucraina è infatti tra i maggiori esportatori al mondo sia di cereali che di olio di semi, due prodotti importantissimi per l’intera industria occidentale.
La scelta di Putin mette inoltre in discussione tutti i viaggi commerciali che interessano in questo momento il Mar Nero, anche perchè la stessa Mosca ha avvertito che tutte le navi di passaggio verranno inizialmente considerate come possibili “trasportatori” di armi.
Difficile dunque capire a quali condizioni potranno adesso transitare le navi ucraine, ma l’unica certezza è che a queste condizioni il costo del grano potrebbe vedere nuovamente il suo prezzo schizzare alle stelle. In primo luogo perché con una tensione così alta in questo tratto commerciale, le navi ucraine saranno costrette a stipulare contratti assicurativi prima di partire molto più ingenti e importanti di quelli precedenti, e questo avrà una ricaduta importante sul prezzo finale del prodotto.
Per quanto fin dall’inizio del conflitto l’Ucraina ha fatto di tutto per potenziare i propri sistemi di trasporto, in modo da evitare troppi danni sul commercio estero, il passaggio nel Mar Nero restava comunque uno snodo fondamentale.
Anche perché tanti paesi dell’est Europa si erano comunque opposti a un passaggio del grano ucraino sulle loro terre, in quanto avrebbe immediatamente deprezzato il valore del loro grano interno.
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