Vediamo insieme in questo articolo con quali strumenti previdenziali un invalido può ottenere la pensione anticipata nel 2023.
Attualmente, il requisito anagrafico per poter presentare richiesta per ottenere la pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni di età.
Ma si tratta di una soglia che in alcuni casi può essere superata, in quanto negli ultimi anni, sono stati varati diversi scivoli pensionistici per permettere ai contribuenti di entrare in pensione prima di quanto previsto con i requisiti ordinari.
Certo, non si tratta di soluzioni sempre convenienti per i cittadini, in quanto nella maggior parte dei casi, chi utilizza la pensione anticipata dovrà accettare di percepire un importo più basso rispetto a quello che aveva realmente maturato. Questo però non vale per le categorie dei disabili e degli invalidi civili, che hanno invece la possibilità di aderire a questi scivoli pensionistici, senza subire penalizzazioni economiche.
Nel 2023, ci sono diversi strumenti per chi è affetta da disabilità o invalidità, per poter andare in pensione prima, tra l’Ape Social, Opzione Donna e Quota 41. Ma a quale età un invalido può ritirarsi dal mondo del lavoro? Al momento i requisiti anagrafici per la pensione di invalidità sono i seguenti: 61 anni di età per gli uomini e 59 anni di età per le donne.
Su questo punto, bisogna però specificare una cosa: affinché il disabile o l’invalido abbiano diritto ad aderire a questo percorso previdenziale, è necessario che la sua situazione clinica venga certificata da un ente pubblico, che è sempre l’Azienda Sanitaria Locale della zona in cui risiede il richiedente. È inoltre necessario che questa patologia risulti particolarmente invalidante.
Lo stato ad esempio concede questi benefici sulla pensione anticipata soltanto se ad esempio alla persona è stata riconosciuta o una totale inabilità al lavoro a causa della sua condizione, oppure una capacità lavorativa ridotta dell’80 per cento. Oltre a questo è anche necessario che si sia maturato un numero minimo di anni di contributi pari a 20.
In alternativa però esiste anche Quota 41, che non tiene conto dell’età dell’avente diritto, e permette di poter richiedere la pensione di vecchiaia avendo maturato nelle casse previdenziali 41 anni di contributi. L’Ape sociale è invece uno scivolo pensionistico che consente di andare in pensione con 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi.
Esiste però in questo caso uno specifico sconto anagrafico. Tutte le donne con figli hanno infatti diritto ad uno sconto di un anno sul requisito anagrafico, per ogni figlio a carico, fino però ad un massimo di due anni. Questo significa che una madre con tre figli potrà andare in pensioni a 61 anni di età e non a 63.
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