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Case green, nuovi obblighi per le abitazioni: i cittadini dovranno spendere fino a 60mila euro, cosa sta succedendo

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La nuova direttiva sulle case green approvata a Marzo a Bruxelles, impone dei nuovi obblighi sugli edifici. Vediamo quali. 

La direttiva sulle case green sta per entrare nella sua fase decisiva. Il Parlamento Europeo ha infatti approvato il testo il 14 Marzo del 2023, anche se fin da subito, il documento è stato oggetto di polemiche e discussioni in una seduta che si è svolta a Bruxelles il 6 Giugno del 2023. 

La normativa che l’Unione Europea ha sottoposto al voto degli stati membri, è stata pensata con lo scopo di raggiungere quella tanto agognata transizione energetica, cavallo di battaglia di Ursula von der Leyen fin dai primi giorni del suo insediamento. 

La direttiva infatti si propone di tracciare una strada che possa riuscire in pochi anni a ridurre sia le emissioni di gas che il consumo energetico all’interno degli edifici, e fissare dei nuovi parametri ambientali a cui dovranno adeguarsi anche le costruzioni edilizie future su suolo europeo. 

Molte nazioni hanno però osteggiato fortemente una transizione così veloce, ed è per questo che Bruxelles, fin da subito, ha dovuto varare una serie di deroghe. Saranno infatti per il momento esentati dai nuovi obblighi circa il 30 per cento degli edifici europei interessati dalla norma, che secondo le stime Ue, dovrebbe attestarsi sui quattro milioni di edifici. 

Entro il 2023, il 70 per cento degli edifici Ue dovrà ottenere la classificazione energetica di tipo E e D

Lo scopo ultimo del testo approvato in Parlamento, è in primo luogo quello di fare in modo che entro il 20230, la maggior parte degli edifici consegua una classificazione energetica di tipo E e D. L’altro obiettivo dichiarato è per l’appunto quello di fare in modo che si riduca sensibilmente la percentuale di edifici che invece rientrano ancora nella classificazione energetica G, considerata la peggiore da un punto di vista ambientale. 

C’è poi anche l’aspetto economico, ovvero le spese che in virtù di queste nuove norme, condomini e proprietari potrebbero trovarsi costretti ad affrontare. 

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Perché i cittadini potranno arrivare a spendere fino a 60mila euro per la ristrutturazione green

Chiariamolo subito: la direttiva sulle case green non prevede che gli adeguamenti, con la conseguente spesa economica che ne deriva per i contribuenti, debbano avviarsi in automatico. 

Al momento è invece prevista la loro obbligatorietà, soltanto in caso di vendita e acquisto degli immobili, o nel momento in cui si decide di effettuare degli interventi di ristrutturazione. In tutti questi casi, scatta l’obbligo di adeguare l’edificio alle nuove classi energetiche previste. E la spesa, come ha stimato la stessa Commissione Europea, per adeguarsi a questi nuovi vincoli, può arrivare fino a 60mila euro. 

Carmelo G

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