Assegno sociale, ecco quando scattano gli aumenti sull’importo: la circolare Inps
Quest’anno sono stati previsti degli aumenti sull’importo dell’assegno sociale. Vediamo insieme come funzionano le nuove maggiorazioni.
L’assegno sociale è una misura di supporto economico che lo stato italiano concede a tutti i pensionati che si trovano in condizioni di forte difficoltà economica.
Si tratta dunque di un sussidio che scatta al di sotto di un ceto reddito dichiarato dal contribuente e che in alcuni casi può anche andare ad integrare l’importo dell’assegno di pensione che si percepisce. Il sussidio però non può essere trasferito in caso di morte del beneficiario, e decade nel momento in cui l’avente diritto decide di trasferirsi all’estero.
L’assegno sociale può essere concesso a tutti i cittadini che hanno compiuto almeno 67 anni di età, all’attuale requisiti anagrafico ordinario per la pensione, e risulti formalmente residente in Italia.
L’importo inoltre di recente ha subito delle maggiorazioni che tengono conto dell’età avanzata del percettore. Chi ha meno di 75 anni, vedrà quest’anno l’assegno sociale aumentare di 12.92 euro spalmati su tredici mensilità. Chi ha un’età pari o superiore a 75 anni si vedrà riconosciuto un incremento dell’assegno di 20,66 euro.
Gli aumenti dell’assegno sociale non sono soggetti a perequazione
La maggiorazione dell’assegno non è soggetta in alcun modo a perequazione ogni anno aumenta a partire dal compimento dei 70 anni di età. Di recente inoltre, l’Istituto di Previdenza Sociale ha pubblicato una nota in cui definisce al meglio e specifica le modalità e i termini per la presentazione della domanda.
Il regolamento Inps sull’assegno sociale prevede infatti che nel momento in cui la richiesta inviata risulta incompleta, mancante ad esempio di alcuni documenti da allegare, il cittadino ha tempo fino a trenta giorni per integrare tutta la documentazione mancante.
Il cittadino ha 30 giorni di tempo per modificare la domanda in caso di inadempienze
Superato questo termine, scatta in automatico il rigetto della domanda da parte dell’Inps, e non sarà inoltre possibile richiedere un riesame della domanda. Come si accennava in precedenza, anche la residenza in Italia è un requisito fondamentale per ottenere il sussidio.
Ma l’assegno sociale può anche essere concesso a determinate condizioni, a cittadini che hanno la loro residenza all’interno dell’Unione Europea, presentando una dichiarazione sostitutiva certificata dall’ente pubblico del nostro paese.