L’RDC termina ufficialmente a dicembre del 2023, ma molti 18enni possono ancora chiedere se rispettano gli obblighi entrati in vigore quest’anno.
Lo stop al reddito di cittadinanza è ormai diventato esecutivo. Per tantissimi recettori infatti, luglio sarà l’ultimo mese in cui potranno beneficiare del sussidio, mentre a partire da settembre entreranno delle nuove misure contro la povertà a sostituirlo.
Certo, i dubbi restano, perché al momento nessuna delle misure messe in campo dal governo sembra davvero poter sostituire il Reddito di Cittadinanza, e la platea di beneficiari che ha ricoperto negli ultimi anni.
Il sussidio per il momento, resterà attivo fino a fine anno soltanto per situazioni considerate eccezionali dal governo, come può essere la presenza nel nucleo familiare di un soggetto affetto da disabilità. Tutti i percettori invece che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, e sono considerati dallo stato italiano come occupabili, perderanno il sussidio e dovranno accedere a un nuovo percorso di sostegno nella ricerca attiva di un lavoro.
Tra due mesi infatti, scatta il programma di Supporto per la formazione e il lavoro, che si propone di sostituire il percorso di supporto alla ricerca lavorativa che nell’Rdc era garantito attraverso la consulenza degli ormai famosi navigators.
Tutte le famiglie che hanno invece in carico figli minorenni, disabili o cittadini che hanno compiuto almeno 60 anni di età, continueranno a ricevere il sussidio fino al 31 Dicembre 2023. Nel loro caso, potranno già ottenere, dal mese successivo, il nuovo assegno di inclusione sociale, la vera misura creata ad hoc per sostituire il Reddito di Cittadinanza.
C’è poi una modifica fatta nella scorsa legge di bilancio all’Rdc, e che riguarda tutti i diciottenni che hanno finito con gli esami di maturità, e si preparano dunque ad entrare nel mondo del lavoro.
Fino allo scorso, per loro scattava automaticamente, laddove rispettassero anche gli altri requisiti richiesti, il diritto a percepire il sussidio. Adesso invece, con la modifica introdotta nella scorsa legge di bilancio, il diritto a riceverlo, viene subordinato, come scritto nell’articolo 1 al comma 316 della legge di bilancio, “all’iscrizione e frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello”.
Questo dunque significa che partire da settembre, tutti i neo diciottenni che non non si sono iscritti a corsi di formazione e qualificazione professionale, non avranno diritto a richiedere l’RdC, ma verrà invece erogato nel caso questo obbligo viene rispettato successivamente.
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