È uscito un nuovo studio scientifico che si è occupato di analizzare il comportamento dei cani di fronte a un video o a una televisione.
Non tutti lo sanno, ma il modo in cui siamo abituati a vedere i colori e il mondo non appartiene a nessun altro tipo di animale.
I serpenti, per fare un esempio tra i tanti, distinguono soltanto tre colori nella loro vita e tendono comunque sempre a vedere tutto in giallo, così come le mucche vedono tutto in rosso. Per i cani poi il discorso è ancora più “assurdo”, in quanto non solo vedono i colori in modo diverso dagli esseri umani, ma mancano anche della consapevolezza spaziale completa del luogo in cui si trovano.
Cosa significa questo? Che ad esempio un cane che si trova in un giardino, riuscirà a vedere questo spazio solo in misura limitata, e non si renderà mai conto di essere all’interno di un giardino con accanto altre case.
E proprio sui cani, è uscito nelle ultime settimane un nuovo studio scientifico, che ha deciso di rispondere a un quesito molto interessante quanto bizzarro: cosa prova un cane quando guarda un video in televisione?. A realizzare questa ricerca è stato un veterinario di nome Nicholas Dodman della Tufts University che, insieme a un team di ricerca, ha deciso di analizzare il comportamento dei cani quando guardano un video multimediale.
Una delle prime evidenze riportate nello studio, è che alcune razze di cani sono molto più propense di altre a guardare un video in uno schermo. Tra queste, gli scienziati hanno ad esempio citato la razza dei terrier come quella più coinvolta in questo esperimento.
Ma l’aspetto più interessante di questo studio, è direttamente collegato all’incredibile progresso tecnologico a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. I vecchi dispositivi video come i televisori, avevano la capacità di poter trasmettere circa 60 frames al secondo. Un ritmo molto blando, infatti i cani a questa velocità non riescono in alcun modo a osservare le immagini, metterle insieme, avere consapevolezza di cosa stanno guardando.
Oggi invece, con una maggiore frequenza dei frames, per i cani è molto più semplice osservare un “video” e comprenderlo. E questo è un importante prova del fatto che a determinate condizioni, questi animali possono avere il nostro stesso grado di consapevolezza e comprensione di un video.
Questa ricerca in tal senso, è molto interessante perché lascia presupporre che più saremo in grado di andare avanti con l’innovazione e l’evoluzione tecnologica, più riusciremo a creare video e contenuti in grado di arrivare ed essere capiti anche dai cani.
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