È ufficialmente scaduto il termine per presentare domanda per aderire all’ape social. Ma esiste ancora una possibilità per i contribuenti in ritardo con la richiesta.
L’ape social è uno scivolo pensionistico, confermato anche quest’anno dal governo meloni, che consente ad alcune categorie di cittadini di poter ottenere anticipatamente il proprio assegno pensionistico.
Questa particolare forma di flessibilità in uscita è stata pensata per proteggere meglio alcune categorie di cittadini, come ad esempio disabili e caregivers, che non risultano adeguatamente tutelati in tal senso in ambito previdenziale.
Si può accedere all’ape social nel momento in cui si compiono 63 anni di età e si sono maturati almeno 30 anni di contributi. Nello specifico, hanno diritto a richiedere l’ape social le persone affette da disabilità, chi ha un’invalidità civile pari o superiore al 74 per cento, e chi svolge lavori gravosi e usuranti ( Ma in questo caso, l’ape social si attiva soltanto per coloro che hanno svolto una professione gravosa per almeno sette anni, negli ultimi dieci di vita lavorativa).
Oggi 15 Luglio 2023 è l’ultimo giorno utile per poter presentare domanda per accedere allo scivolo pensionistico. Tutti coloro che non sono riusciti a rispettare questa scadenza, hanno però la possibilità di inviarla anche in un momento successivo.
Scatta infatti un nuovo termine ultimo al 15 Novembre 2023 che concede di poter presentare nuovamente richiesta. In questo caso però, chi approfitta di questa finestra temporale deve essere cosciente che potrebbe non vedersi riconosciuto il beneficio, nemmeno se la domanda viene approvata.
Tutte le richieste aggiuntive di adesione all’ape social che arrivano dal 15 Luglio al 15 Novembre 2023, possono essere attivate soltanto se le risorse messe a disposizione dal governo non sono già terminate.
La domanda può essere inviata per via telematica accedendo all’area riservata dell’Inps attraverso le credenziali pubbliche (SPID, CIES, CNS). Al contempo, si può anche scegliere l’intermediazione e la consulenza di un patronato per avviare la pratica, in modo da evitare possibili errori burocratici nella compilazione, grazie al consiglio di chi è più esperto.
Un’altra cosa importante da sapere sull’ape social, è che il numero minimo di anni di contributo richiesti, varia a seconda della categoria lavorativa per cui si presenta domanda. Se si tratta di soggetti affetti da disabilità o invalidità civile basteranno 3 anni di contributi. Nel caso invece di coloro che svolgono professioni gravose, non essendo considerato a rischio o fragile allo stesso modo di un disabile, a questi è richiesto di maturare 36 anni di contributi e 63 anni di età per aderire allo scivolo pensionistico.
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