La legge 104 prevede tre giorni di permesso al mese dal lavoro per disabili e caregivers. Bisogna però fare molta attenzione ai controlli.
Non è sbagliato sostenere che l’introduzione nei primi anni novanta della legge 104, conosciuta anche come legge sulla disabilità, ha avuto un’importanza storica senza precedenti per il sistema di welfare sociale del nostro paese.
Per la prima volta infatti, una norma si è occupata di sancire giuridicamente le difficili condizioni di chi è affetto da invalidità e altre patologie altamente invalidanti, provando a costruire una rete di sostegno, non solo economico, in grado di aiutare realmente queste persone.
E infatti nell’ultimo ventennio la legge 104 è riuscita a sopportare, nonostante dei sussidi economici non sempre all’altezza circa la loro entità, tantissime persone disabili che ad esempio, restano totalmente tagliate fuori dal mondo del lavoro a causa di una riconosciuta inabilità.
I benefici concessi da questa legge sono diversi, dall’assegno mensile che si può percepire come sostentamento economico, ai permessi che possono essere presi dal luogo di lavoro, fino ai benefici a cui hanno diritto anche i caregivers, ovvero coloro che all’interno del nucleo familiare si occupa di assistere e supportare queste persone ( anche se in questo caso, la legge prevede che bisogna essere caregiver nei confronti di quella persone da almeno sei mesi di tempo per presentare richiesta per la 104).
Naturalmente, specie per quanto riguarda i permessi sul lavoro, lo stato italiano si riserva sempre di fare dei controlli a campione periodici a sorpresa, in modo da evitare che qualcuno che in realtà non ha diritto, possa invece godere di questi benefici.
Questo oltretutto sembra accadere fin troppo con i caregivers che tendono ad abusare in alcuni casi, delle libertà previste dai permessi di lavoro 104. La legge italiana prevede infatti che i caregiver abbiano diritto a chiedere tre giorni retribuiti di permesso al mese per assistere il disabilità affetto da invalidità o disabilità.
Ma durante le ore in cui si prende il permesso, il lavoratore non può lasciare solo il disabile, ma deve assisterlo in modo effettivo. Infatti le ispezioni a sorpresa dell’Inps servono proprio a scongiurare queste situazioni. ma i controlli possono anche andare i permessi dal lavoro, e concentrarsi invece su una verifica della documentazione medica presentata dal cittadino.
Una delle truffe più comuni sulla 104 infatti, è il ritocco artificiale verso l’alto della percentuale certificata di disabilità. Molti contribuenti negli anni hanno infatti deciso di barare in quanto, superata la soglia del 74 per cento di invalidità, si hanno diritto a dei benefici economici molto importanti.
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