Partite Iva, cambiano i termini di pagamento: decreto approvato, le nuove modifiche
Con il nuovo decreto delega, sono state introdotte delle importanti novità per le partite iva. Vediamo insieme cosa cambia.
Il governo potrebbe cambiare nei prossimi mesi la fiscalità che regola il pagamento del secondo acconto Irpef, che scatta a novembre per tutte le partite Iva.
Una notizia che di sicuro sarà accolta con favore dai lavoratori autonomi, che avrebbero così la possibilità di rateizzare quanto dovuta al fisco in questa scadenza. Questa quantomeno sembra la direzione intrapresa dal recente decreto delega approvato in senato.
Nel provvedimento viene anche prevista una possibile riduzione della percentuale da pagare di ritenuta d’acconto. Al momento infatti, i lavoratori autonomi sono tenuti a pagare annualmente allo stato una ritenuta d’acconto dell’Irpef pari al 20 per cento.
Su queste nuove modifiche per i lavoratori autonomi introdotti dal decreto delega, si è espressa anche l’Istat, che ha affermato come si tratta di novità dagli indubbi effetti positivi, e che coinvolgono una platea di almeno cinque milioni di persone che fanno parte della categoria dei lavoratori autonomi.
Il governo ha deciso di aumentare le finestre di pagamento previste per il secondo acconto Irpef
Un peso fiscale non indifferente per i titolari di Partita Iva, che ha prodotto negli anni un eccessivo indebitamente nei confronti dell’Agenzia dell’Entrate per questa categoria, che fatica a sopportare un simile carico.
E una prima soluzione messa in campo dal governo Meloni, è quella di aumentare le finestre di saldo disponibili, dando dunque la possibilità ai lavoratori autonomi, di dilazionare ulteriormente i pagamenti. Ma cosa stabilisce esattamente la nuova legge delega sul tema?
Le partite Iva da adesso in poi potranno scegliere anche di saldare con un piano rateizzato
La prima novità consiste nel fatto che alle partite iva sarà da adesso in poi consentito di scegliere se saldare il secondo acconto Irpef con un unico pagamento, oppure scegliere un piano rateizzato.
Scegliendo quest’ultima soluzione oltretutto, non si andrà incontro ad alcuna maggiorazione sull’importo. Le rate però potranno partire soltanto nel momento in cui l’importo da corrispondere al fisco supera la cifra di 108 euro.