In America l’inflazione è ormai un incubo: calano i prezzi degli e-commerce, i consumatori sono rimasti senza soldi
L’ultimo rapporto pubblicato sul prezzo dei beni venduti degli e-commerce ha confermato come la tempesta inflattiva sia ormai al suo culmine negli Usa.
In America l’inflazione comincia davvero a fare paura. Gli ultimi dati pubblicati dalla società Adobe Inc sugli Usa, che si è occupata di analizzare le variazioni sui prezzi degli e-commerce americani, hanno mostrato una tendenza ormai chiara e definita. Il prezzo dei beni venduti sulle piattaforme online è diminuito di circa il 2,6 per cento rispetto al mese di Giugno del 2022.
E questo significa una sola cosa: la tempesta inflattiva inizia ad incidere sempre di più sull’acquisto dei beni, con i consumatori che ormai hanno sempre meno risorse da spendere in tal senso.
Un altro dato interessante che esce fuori dal report di Adobe Inc riguarda quante categorie di prodotti hanno subito questi ribassi sul prezzo. L’azienda ha diviso gli acquisti sugli ecommerce in diciotto categorie merceologiche diverse, e la metà di queste ha subito variazioni al ribasso sul loro valore.
Preoccupa particolarmente il comparto degli elettrodomestici, da sempre un settore trainante dell’economia americana, i cui prezzi sono scesi dell’8 per cento rispetto al 2022. Anche i beni alimentari, che negli scorsi mesi avevano subito degli aumenti, come in Europa, a causa dell’impennata dei prezzi sulle materie prime, hanno segnato un ribasso a Giugno.
I consumatori americani non hanno più soldi da spendere online
L’unica cosa certa, che emerge in modo inequivocabile da questi dati, è che i consumatori americani sono ormai allo stremo.
Dopo oltre due anni in cui i salari sono diminuiti, segno di come la crisi economica innescata dal Covid non sia mai stata assorbita del tutto, molti di questi hanno finito con l’indebitarsi, e l’impressione è che adesso si sia raggiunto un punto di non ritorno.
L’America riuscirà a riprendersi?
Non è detto che però che gli Stati Uniti non riusciranno a riprendersi anche da questa crisi. Come qualche mese fa faceva notare un articolo dell’Economist, non bisogna comunque dimenticare che attualmente l’America resta una potenza economica capace di generare da sola il 58 per cento del Pil dei paesi che compongono il G7.
Anche i salari medi hanno subito una crescita negli ultimi vent’anni maggiore dei paesi del vecchio continente. I fondamentali macroeconomici nella nazione restano buoni, ma al contempo, in un paese in cui il divario economica tra classe media e povera resta molto grande, la mancanza di liquidità in cui si stanno ritrovando i consumatori potrebbe dare inizio a una crisi economica senza precedenti.