Reddito di Cittadinanza addio, cittadini disperati: cosa si rischia a settembre
Alla fine del mese di Luglio, il Reddito di Cittadinanza sparirà per quasi tutte le famiglie che lo percepivano, con pochissime eccezioni.
Il mese di Luglio è arrivato è per molti contribuenti questo purtroppo ha significato la fine del Reddito di Cittadinanza, che per quasi tutte le categorie di cittadini che lo percepivano, si conclude allo scadere del mese.
La situazione è molto difficile, anche perché al momento non sono stati ancora approvati i decreti attuativi che dovrebbero far scattare automaticamente l’assegno di inclusione per chi ha perso questo sussidio.
Tanti cittadini dunque smetteranno da questo mese di prendere l’assegno, e per il momento, non potranno contare su nessun altro sussidio alternativo. Nella scorsa legge di bilancio, il governo ha previsto due sole platee di beneficiari che potranno continuare a percepire l’assegno del Reddito di Cittadinanza fino a fine anno. I nuclei familiari considerati fragili che hanno al loro interno sia figli minorenni che cittadini over 60, o soggetti a cui è stata certificata una condizione di disabilità.
Molti hanno protestato contro il criterio anagrafico introdotto dallo stato in queste modifiche, in quanto è difficile che un 59enne possa concludere in tempi brevi una ricerca attiva di lavoro e dunque riuscire fin da agosto a fare a meno del sussidio.
Reddito di Cittadinanza, la distinzione fatta dal governo tra occupabili e soggetti fragili
Questo perché la distinzione fatta al governo con queste modifiche si basa tra nuclei familiari considerati fragili e nuclei invece in cui vi sono persone occupabili, in grado di poter svolgere un’attività lavorativa.
Il governo oltretutto, nell’aver eliminato in modo così repentino l’Rdc, senza aver oltretutto ancora emanato alcun tipo di decreto attuativo sul suo sostitutivo, sembra quasi dare per scontato che sarà molto facile per gli occupabili trovare subito una nuova occupazione e non risentire troppo di quella che per loro è a tutti gli effetti, a perdita di un reddito, in cui oltretutto era contenuta anche la quota relativo al pagamento dell’affitto.
I percettori dell’RdC rischiano adesso di trovarsi in un limbo fino a dicembre
Inoltre, tutti i maggiori analisti politici italiani, ritengono che è quasi impossibile che l’esecutivo capitanato da Giorgia Meloni riesca a rendere operativo l’assegno di inclusione sociale, naturale sostituto dell’RdC, prima di dicembre, mese in cui va scritta la Legge di Bilancio.
E questo significa che sembra sempre più probabile che gli occupabili che percepivano il reddito, non potranno contare su alcun tipo di contributo economico di simile entità e dovranno invece giocare le loro fiches nella ricerca attiva di un lavoro, in un momento in cui l’intera Eurozona è appena entrata in recessione.