Utilizzare le pietre al posto delle batterie? Il nuovo studio scientifico sconvolge il mondo delle rinnovabili
C’è una nuova scoperta scientifica che potrebbe cambiare per sempre il mondo delle energie rinnovabili per come lo conosciamo.
C’è una nuova scoperta scientifica, pubblicata di recente sulla rivista ACS Omega, che potrebbe cambiare per sempre il settore delle energie rinnovabili. Un team di ricercatori che appartengono alla School of Materials del Nelson Mandela African Institute of Science and Technology, si è accorto di un incredibile fatto mentre analizzavano dei campioni di pietra proveniente dalla tanzania.
Gli scienziati si sono infatti accorti che alcune di queste pietre avevano delle caratteristiche semplicemente incredibile: erano cioè in grado di poter racchiudere e immagazzinare il calore solare proveniente dall’esterno.
Una scoperta su cui adesso sarà opportuno eseguire nuovi studi e approfondimenti negli anni, ma che apre una porta finora sconosciuta per uno dei grandi problemi delle energie rinnovabili, che riguarda il modo in cui l’energia viene accumulata.
Attualmente infatti, uno degli scogli per una riconversione ecologica delle nostre industrie è proprio questo: i nostri sistemi tecnologici non sono ancora in grado di accumulare energia sufficiente a produrre elettricità in modo continuo, senza interruzioni. Ed è per questo che ad esempio la Cina negli ultimi due anni, si è concentrata nel far aumentare il numero di aziende che si occupano di accumulare energia mediante le batterie.
Il vero problema della transizione ecologica è il sistema di accumulo dell’energia
Il governo di Pechino ha favorito e foraggiato la nascita di queste imprese allo scopo di arrivare preparati alla riconversione ecologica mediante le rinnovabili. Ed è per questo che la scoperta fatta dai ricercatori del Nelson Mandela Institute potrebbe avere risvolti epocali.
Se riuscissimo ad incamerare l’energia solare non più tramite artefatti tecnologici come le batterie, che necessitano di materie prime e tempi di produzione per la loro realizzazione, ma utilizzando invece le pietre, l’intero comparto delle rinnovabili potrebbe assumere una nuova identità.
Riuscire a incamerare energia grazie alle pietre potrebbe cambiare per sempre il mondo dell’energia rinnovabile
Anche perché le rocce della Tanzania analizzate dal team, che includono anche la roccia e il granito e pietre ollari, sono potenzialmente presenti in tutto il mondo. Nelle pietre ollari, gli scienziati hanno scoperto al suo interno la presenza della magnesite, che è probabilmente ciò che permette la capacità termica fuori dal comune di questa pietra, quella che ha oltretutto sembra avere la migliore capacità, anche rispetto al granito.
Ma è ancora presto per fornire giudizi e classifiche definitive in merito, e bisognerà invece attendere che dei nuovi studi approfondiscano bene il tema. Di sicuro, si apre una nuova frontiera per il settore delle rinnovabili, forse in grado di poter risolvere i problemi di accumulo di energia che frenano una riconversione più veloce dell’intero comparto.