Anche la Cina lavora alla transizione energetica, qual’è il piano del governo di Pechino
Anche la Cina, nonostante non se ne parli molto, ha iniziato ad investire tanto sull’energia rinnovabili. Qual’è il piano del governo di Pechino.
Anche la Cina, seppur in modo diverso da quanto accade nel vecchio continente, sta perseguendo una strategia per attuare un transizione dall’attuale sistema energetico che foraggia il paese, a uno composto da quote sempre maggiori di energie rinnovabili.
Ed è per questo che negli ultimi tempi, il governo di Pechino ha deciso di sperimentare una via di accumulo energetico, che consiste principalmente nell’accumulo di batterie. Per capire quanto profondo sia questo fenomeno nel paese, basta solo pensare che al momento in Cina, ci sono oltre centomila aziende che si occupano di questo.
Un numero che oltretutto, rispetto a tre anni fa. È quasi raddoppiato. per cui l’accumulo di batterie è diventato per la nazione una vera e propria forma di stoccaggio per agevolare la transizione energetica nel paese. Certo, un piano di riconversione che segue tempi molto diversi da quelli europei. Se infatti il vecchio continente, si è quantomeno dato l’impegno di formale di dismettere tutti i sistemi tecnologici che si alimentano tramite combustibili fossili, la Cina invece prevede di raggiungere il suo picco nel 2030.
Questo non significa però che il governo di Pechino stia trascurando il settore delle rinnovabili, ed è per questo che i numeri sulle aziende che si occupano dell’accumulo di batterie energia alternativa è in crescente aumento. Così come lo sono, anche con numeri minori, i progetti nel paese di installazione di impianti fotovoltaici.
La Cina nel 2022 è stata la nazione che ha attirati i maggiori investimenti sulle rinnovabili
Per capire quanto il governo di Pechino faccia sul serio in tal senso, c’è un dato che fa riflettere più di altri. L’anno scorso infatti, la Cina è stata la nazione che ha attratto il maggior numero di investimenti nell’energia rinnovabile, con una quota di 546 miliardi.
Una cifra di tre volte superiore a quella degli Stati Uniti e dell’Eurozona. C’è poi un report pubblicato di recente da Goldman Sachs, che ha stimato che entro il 2040, la nazione avrà già investito oltre settemila miliardi nell’accumulo di batterie.
Perché il piano di accumulo delle batterie è fondamentale per la transizione energetica
Va ricordato che questa piano di accumulo è fondamentale per evitare che i flussi di energia rinnovabile vadano ad intermittenza nella prima fase di riconversione.
In proposito gli analisti di Goldman Sachs nel loro rapporto affermano anche che, secondo le loro previsioni, “la Cina avrà bisogno di circa 520 gigawatt di stoccaggio, di cui più di tre quarti proverranno dalle batterie, con un aumento di 70 volte rispetto al 2021. Il resto degli aumenti di stoccaggio proverrà da impianti idroelettrici di pompaggio”.