In questo articolo andiamo a vedere quali beni non risulta possibile acquistare utilizzando le agevolazioni fiscali previste dalla legge 104.
Nel nostro paese, esistono diversi tipi di tutele e agevolazioni dedicate a tutte le persone che soffrono di disabilità, sia essa mentale o psichica. Naturalmente, al fine di ottenere un aiuto economico dal governo, occorre che queste patologie vengano certificate da una commissione medica Asl, e in molti casi, che la persone in questione, o il suo caregiver, abbia un reddito molto basso.
Di recente, tutte le informazioni sul tema, sono state riunite dall’Agenzia delle Entrate in una guida consultabile online, e scaricabile dal sito istituzionale dell’ente erariale. Una normativa che ha permesso di chiarire in modo chiaro e specifico, quali sono ad esempio i beni che un disabile può acquistare attraverso le agevolazioni di stato, che nella maggior parte dei casi confluiscono nel conferimento della legge 104, varata negli anni novanta a loro tutela.
Molti cittadini negli anni ad esempio, ha spesso scritto all’AdE, convinti che l’acquisto di beni come la caldaia rientrassero nella misura, quando in realtà non è così.
E questo perché in genere, queste agevolazioni vengono concesse solo per l’acquisto e l’utilizzo di dispositivi tecnologici che siano in grado di aiutare in un qualche modo l’avente diritto a migliorare la condizione di non autosufficienza in cui si trova.
Per cui ad esempio, in questo caso il contributo economico scatta solo per dispositivi sanitari o direttamente collegati al benessere clinico del soggetto, la cui necessità di utilizzo, deve essere spesso attestata anche dal medico curante, ai fini dell’ottenimento dell’agevolazione.
La legge 104, conosciuta anche come legge sulla disabilità, è stata varata nel 1992 e ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per il welfare del nostro paese.
Si tratta infatti della prima forma di tutela pensata specificatamente per aiutare la categoria dei disabili, a cui , a causa della loro condizione, risulta impossibile adeguarsi ai ritmi di vita e produttività imposti dal nostro paese.
Prima del 1992 infatti, chi soffriva di disabilità, per quanto potesse ottenere qualche sussidio dallo stato in virtù della sua condizione, non aveva in realtà forme di tutela in grado di aiutarlo realmente a migliorare la sua qualità della vita. Con l’introduzione invece della 104, per la prima volta a questa categoria sono stati riconosciuti dei diritti fondamentali, che nei fatti, hanno di molto migliorato la loro condizione all’interno della nostra società.
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