Il discorso pronunciato dalla Lagarde in Portogallo sulle cause dell’inflazione, ha scatenato l’ira degli imprenditori europei.
L’inflazione continua a restare il vero incubo dell’intera Eurozona, e al momento, non si vedono segnali all’orizzonte che facciano pensare ad un’inversione di tendenza.
E sul tema, suscitando anche diverse polemiche, si è recentemente espressa la Presidentessa della Bce Christine Lagarde nel corso di una conferenza che si è tenuta in Portogallo il 27 Giugno 2023. Durante il suo intervento, la donna ha confermato la decisione della Bce di rialzare nuovamente i tassi di interesse nel mese di Luglio, per poi soffermarsi sulle cause che hanno portato l’inflazione ad attestarsi su numeri così alti.
Ed è proprio questa parte del suo discorso che ha scaldato diversi animi nel mondo imprenditoriale europeo. La Lagarde ha infatti spiegato la crisi dell’area euro, identificando il motivo che ci ha portati nella situazione attuale. In un’impresa fase infatti, ha inciso molto la reazione che hanno avuto le aziende al rialzo dei prezzi di tutte le materie prime, che hanno inevitabilmente alzato i costi di produzione.
Di qui le aziende hanno deciso di trasferire direttamente, gli extra costi a cui stavano andando incontro rispetto agli scorsi, sui consumatori, e dunque sul prezzo finale del prodotto.
Ed è proprio questa scelta che secondo la Lagarde ci ha trascinati in una spirale inflattiva così negativa. Logico che un discorso del genere abbia finito con il fare infuriare i grandi imprenditori del vecchio continente, che si sono sentiti tirati in causa come fossero il vero capro espiatorio della crisi che stiamo attraversando.
È anche vero però che nelle precedenti crisi economiche attraversata dall’Europa, non era mai accaduto che le imprese scaricassero così in fretta il sovraccosto sul prezzo del consumatore.
Anche perché la storia del marketing occidentale insegna come difficilmente, un consumatore tollererà un rialzo troppo grande, e arrivato in pochissimo tempo, su un prodotto. ma c’è anche da dire, che la crisi che il vecchio continente ha attraversato lo scorso anno, è stata diversa dalle precedenti.
In primo luogo perché le imprese non hanno dovuto soltanto far fronte a un rialzo delle materie prime, e dunque dei prezzi di lavorazione dei loro prodotti. Non bisogna infatti dimenticare quanto sia stata profonda la stangata subito ad esempio con l’aumento delle bollette di luce e gas, che ha portato tantissime aziende sul territorio a pagare fino a dieci volte di più il costo di luce e gas rispetto al 2021.
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