In pensione con meno di 30 anni di contributi? È possibile, ma solo in questi casi
Andare in pensione con meno di 30 anni di contributi è possibile, ma solo a determinate condizioni. Vediamo insieme quali.
È possibile ottenere la pensione di vecchiaia anche nel caso in cui il cittadino abbia maturato un numero di contributi inferiore a 30 anni? La risposta è sì, ma si tratta di una possibilità la cui attuazione non è semplicissima, e richiede il rispetto di alcuni requisiti.
Tra questi naturalmente, lo stato tiene molto conto della difficoltà che sta attraversando il contribuente. Ad esempio, se un contribuente ha maturato almeno 20 anni di contributi, ma ha già maturato il diritto ad un assegno che sia almeno maggiore di 1,5 la cifra prevista dai trattamenti previdenziali minimi, in quel caso può utilizzare uno scivolo pensionistico per anticipare la prestazione da parte dell’Inps.
Possono accedere a questo particolare scivolo, anche tutti i lavoratori che hanno iniziato a lavorare con il sistema contributivo, e dunque dopo il 1996, a patto però che abbiano compiuto almeno 64 anni e un numero minimo di contributi pari a 20.
La pensione di vecchiaia però in questo caso, scatta soltanto nel momento in cui l’assegno risulta superiore di almeno 2,8 volte, la cifra minima attualmente prevista dall’assegno sociale. Anche l’ape sociale consente. a determinazione condizioni, ad alcune categorie di cittadini di andare in pensione con meno di 30 anni di contributi.
Le donne con figli hanno un ulteriore sconto anagrafico con l’ape social
Questa misura per l’uscita anticipata per la pensione, consente di poter ricevere l’assegno al compimento dei 63 anni di età, senza che siano previsti requisiti contributivi. Inoltre, alle donne con figli viene concesso di avere uno sconto anagrafico di due anni per figlio, fino ad un massimo di quattro.
E questo significa ad esempio, che una donna lavoratrice, madre di due figli, può accedere all’ape social, già al compimento dei suoi 59 anni di età. È bene però precisare che l’ape social non è attiva in modo indiscriminato per tutte le categorie di lavoratori, ma solo per chi svolge delle professioni specifiche, considerate a rischio o usuranti dallo stato italiano.
L’assegno scatta dal mese successivo all’approvazione della richiesta
Chiunque soddisfi i requisiti richiesti per l’ape social, aveva tempo per presentare domanda entro il 31 Marzo 2023. Anche se nel corso dell’anno, verranno aperte altre finestre temporali dall’Inps per accedere alla misura.
Nel momento in cui, dopo aver inoltrato la richiesta, l’Inps riesce a verificare tutti i requisiti richiesti, autorizzando la domanda l’esito sarà comunicato al contribuente e la decorrenza della pensione avrà inizio dal mese successivo all’approvazione.