In Italia è stata segnalato un nuovo caso di peste suina, e per molti adesso il timore è che non si riesca a fermare il contagio.
In Italia è di nuovo allerta per la febbre suina. Si tratta di una malattia poco conosciuta, in quanto sugli esseri umani non produce grandi effetti, ma che risulta invece letale per molti animali, cinghiali e maiali in particolare.
Ed è per questo che la peste suina è così temuta: parliamo infatti di una malattia in grado di distruggere un intero allevamento in poco tempo, in quanto facilmente trasmissibile. Questo nuovo allarma arriva dalla regione Lombardia, dove è già stato accertato, nella zona di Torretta Bagnaria, che si trova in provincia di Pavia, un caso segnalato prontamente dagli allevatori.
La peste suina si è presentata per la prima volta nel nostro paese nel 2022, e la Lombardia è la quarta regione ad essere colpita. Il primo caso si era manifestato in Piemonte ad inizio dello scorso anno.
Questo nuovo caso testimonia come non si è ancora riusciti ad arginare l’avanzata del contagio, e molti allevatori iniziano ad essere fortemente preoccupati del fatto che non si riesca ad evitarne la trasmissione in tempo, mettendo a rischio centinaia di allevamenti su tutto il territorio.
Il presidente nazionale di Cia Agricoltori italiani, Cristiano Fini, ha parlato di una vera e propria emergenza: “L’emergenza cinghiali e il fenomeno della peste suina sono stati per troppo tempo sottovalutati, è ora di dire basta per la salvaguardia del settore e per tutelare l’export delle produzioni suinicole nazionali. Chiediamo al governo di supportare la struttura commissariale con tutti gli strumenti necessari e di darci finalmente ascolto, riformando la legge 157/92 sulla caccia al cinghiale e i piani di abbattimento”.
D’altronde, i rischi economici per l’intero settore dell’allevamento dei suini continuano a restare molto forti. Basti solo pensare che parliamo di un comparto economico che dà lavoro ad oltre settantamila persone nella nazione, e che ogni anno produce un fatturato vicino agli undici miliardi.
Numeri che fanno chiaramente capire quanto la suinicoltura sia un settore strategico per l’Italia, in grado di incidere per oltre il 5 per cento sull’intera produzione agricola. E questo nuovo caso segnalato in questi giorni preoccupa tantissimo perchè la Lombardia, è la regione che vanta le più alte concentrazioni di allevamenti di suini, che rappresentano da soli il 50 per cento dell’intera produzione italiana nel settore.
Dopo la segnalazione del caso, il Presidente della Regione, Attilio Fontana, ha dichiarato di aver prontamente attivato il protocollo di intervento previsto, per poter delimitare subito tutte le aree a rischio di infezione e mettere un freno così, all’avanzata della peste suina in altre regioni.
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