La recessione in Europa è sempre più vicina, e nessuno sembra al momento capire come mettere fine all’inflazione.
La recessione dell’Eurozona sembra sempre più vicina, e quanto sta accadendo ultimamente sui mercati finanziari non può non preoccupare in tal senso. L’intero mercato azionario nel mondo, ha chiuso fortemente in negativo il 23 Giugno 2023, certificando la settimana borsistica peggiore dal mese di Marzo.
Un trend che ad alcuni può sembrare poco significativo, ma che in realtà sembra iniziare a mostrare la direzione intrapresa dall’intera economia europea.
Anche perché l’inflazione non si ferma, e il caro vita sta iniziando a riguardare anche nazioni come la Francia, che fino allo scorso anno sembravano più preparate a reggere questa onda d’urto arrivata dall’incremento dei prezzi dell’energia.
C’è poi la decisione presa da alcune banche centrali, tra cui quella svizzera e americana, di abbassare i tassi di interesse. Una mossa giusta nelle intenzioni ma che sembra il chiaro segnale di come non vi siano al momento delle vere e proprie strategie per bloccare l’inflazione.
Anche la fiducia delle imprese europee sembra essere tornata ai minimi storici, e qualunque sondaggio condotto in merito, racconta di aziende profondamente sfiduciate verso il futuro, convinte che il mercato non si riprenderà in tempi brevi.
In Francia ad esempio, per la prima volta da anni, il settore dei servizi ha registrato una contrazione, che sta inevitabilmente preoccupando molto gli imprenditori di questo comparto, e che testimonia come le imprese abbiano ben poco di cui stare tranquille in questo momento.
Senza dimenticare, e questo potrebbe essere davvero il fattore decisivo, in grado di portare il vecchio continente in recessione, il discorso energetico.
Al momento, soprattutto rispetto allo scorso anno, i costi di luce e gas per le aziende sono stati prima calmierati e poi stabilizzati. ma la situazione resta molto critica, anche perché la Russia di recente ha annunciato l’intenzione di tagliare le forniture e a Kiev, una mossa che avrebbe un effetto domino sull’intero mercato dell’energia.
E se le aziende, come accaduto lo scorso anno, si ritrovassero d’improvviso le utenze di luce e gas aumentate anche solo del 20 per cento, allora la recessione per il vecchio continente, sarebbe una naturale conseguenza. E anche la Germania sta gradualmente smettendo di essere quella locomotiva d’Europa, guardata con grande ammirazione dagli altri stati membri. Le ultime stime fornite, parlano di una diminuzione dei consumi privati di quasi due percentuali, che porterà a fare salire il numero dei disoccupati entro il 2023.
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