Furti d’auto, c’è una nuova tecnologia a disposizione dei ladri, tantissime vittime: come funziona
I furti d’auto aumentano nel 2023 e le tecnologie a disposizione dei criminali sono sempre più complesse.
I furti di auto continuano ad aumentare. E il 2023 sembra essere in tal senso un anno particolarmente nero per gli automobilisti.
Una situazione dovuta probabilmente alla crisi dei chip, e della componentistica indispensabile al settore per la realizzazione di nuove autovetture, che ha inevitabilmente convinto tanti criminali, che rubare i pezzi di un’automobile, è più conveniente che in passato, in virtù del maggior valore che stanno acquisendo sul mercato.
Oltretutto, a differenza di qualche decennio fa, oggi non ci troviamo più di fronte a dei ladri d’auto improvvisati, ma a dei sistemi di furto e scasso complessi e rodati. È sempre meno comune, per intenderci, oggi trovare un ladro che prova a rubare la nostra vettura infrangendo il vetro, per poi tentare di metterla in moto collegando i cavi elettrici che si trovano sotto lo sterzo.
Una scena resa oltretutto celebre da tantissimi film hollywoodiani. L’avvento di tecnologie sempre più precise e sofisticate ha purtroppo finito inevitabilmente per favorire anche i ladri d’auto di ultima generazione.
Furti d’auto, perchè con l’avvento dei sistemi digitali nelle vetture è cambiato tutto
Ad esempio, oggi sono tantissime le vetture che utilizzano dei sistemi digitali, sia per la comunicazione interna al veicolo, ma anche per l’accendimento stesso della macchina. E per questo è sempre più comune tra i ladri di automobili, utilizzare delle chiavette Usb che sono in grado di ingannare il software contenuto all’interno della vettura, convincendolo ad esempio che la richiesta di accensione venga proprio dal proprietario.
Dispostivi che spesso i criminali pagano a caro prezzo, in quanto, le penne Usb a cui si stava facendo riferimento sono spesso disponibili sul mercato nero, anche a una cifra superiore ai ventimila euro.
Come i ladri riescono ad hackerare il software interno all’automobile
Questo sistema, che si attiva mediante pen drive, riesce a ingannare il Bus Can della macchina, che governa il sistema centralizzato di dati delle vetture di ultima generazione. E non c’è bisogno di entrare dentro l’auto per attivarlo, parliamo infatti di un processo che il criminale trovandosi vicino all’auto, può avviare utilizzando la connessione senza fili.
Oggi dunque molti furti avvengono hackerando il sistema di scambio dati centralizzato dell’auto, semplicemente utilizzando un ripetitore. Una volta che i delinquenti in questione riescono nel loro intento, rubando la vettura senza forzarne l’interno o rompere un vetro, il gioco per loro è fatto. Gli basta semplicemente smontare l’automobile in modo che non possa essere trovata, e rivendere sul mercato le singole componenti.