Negli ultimi mesi, è uscito uno studio scientifico che ha mostrato per la prima volta a cosa serve una regione del cervello chiamata polo temporale.
Per quanto la scienza e la tecnologia stanno conoscendo negli ultimi decenni in Occidente un avanzamento a una velocità sconosciuta in passato, del nostro cervello sappiamo ancora pochissimo.
Per questo, qualunque ricerca che riesce a fare un po di luce sul modo in cui funziona quello che forse è il nostro organo più importante, attira subito l’attenzione di tutta la comunità scientifica. E negli ultimi mesi, un team di ricercatori sembra aver risolto un piccolo mistero su una zona del nostro cervello chiamata polo temporale, che durava da più di un secolo.
Lo studio a cui facciamo riferimento è stato pubblicato sulla rivista Annals of Neurology e sta facendo molto discutere tutti gli scienziati esperti sul tema. Con il tempo abbiamo infatti scoperto che ogni area del nostro cervello svolge per noi un ruolo ben preciso.
C’è una regione però, chiamata polo temporale, e in cui gli esperti si sono imbattuti quasi un secolo fa mentre studiavano la composizione della corteccia cerebrale, il cui ruolo fino ad adesso era rimasto sconosciuto.
Adesso invece, grazie a questa nuova ricerca potremmo aver finalmente capito qual è la reale funzione di questa regione del cervello. I ricercatori, analizzando un campione di 28 persone che soffrivano di una malattia molto rara al cervello, sono infatti riusciti a scoprire che il polo temporale sembra avere un ruolo decisivo nel riconoscimento facciale, ma anche nella comprensione linguistica.
Questa è l’evidenza che hanno portato alla luce gli scienziati nel corso della loro ricerca.
Una scoperta che probabilmente adesso aprirà le porte a una maggiore comprensione del polo temporale, e della corteccia cerebrale in generale. Mai come in questi anni, la scienza occidentale ha deciso di investire nello studio del cervello umano, con milioni e milioni di dollari che ogni anno vengono destinati a questa causa.
La convinzione è che una conoscenza approfondita del nostro cervello e di come funziona, ci aiuterà a prevenire tantissime malattie e a gestire in modo diverso il nostro processo di invecchiamento. Infatti il primo scopo di questi studi, è quello di riuscire a trovare un modo per fermare il nostro declino cognitivo, e fermare dunque l’avanzare di malattie neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer.
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