Mutui, situazione drammatica: gli ultimi dati dell’osservatorio Mutuionline, tasso variabile fuori controllo
L’ultimo report dell’osservatorio mutuionline racconta di quanto sia drammatica la situazione per chi ha scelto il tasso variabile.
Com’era in fondo largamente prevedibile, la scelta della Banca Centrale Europea di continuare ad applicare misure fortemente restrittive in campo monetario, ha finito per produrre un vero e proprio rialzo record sui mutui a tasso variabile.
Una situazione che nel nostro paese sta iniziando a presentare un conto molto salato, con tantissime famiglie sul territorio che in alcuni casi, hanno visto la cifra del loro mutuo mensile salire anche del 50 per cento.
E i dati diffusi alcuni settimane fa dall’osservatorio Mutuionline sono purtroppo impietosi: se nel gennaio del 2022, il costo medio di una rata, su un mutuo a 30 anni di circa 160 mila euro, era di circa 472 euro, nel gennaio del 2023 questa cifra era già salita a 787 euro. Numeri che fanno ben capire in che tipo di situazione si sono ritrovate d’improvviso tantissime famiglie italiane.
Per fortuna, al momento le persone che nel paese hanno sottoscritto un mutuo a tasso fisso non sono tantissime, e questo impedirà l’esplosione di quella che in altri paesi europei, potrebbe invece diventare una vera e propria bolla. Il governo Meloni ha comunque tentato di fare qualcosa in merito, inserendo una norma nell’ultima legge di bilancio che nei fatti, obbliga gli istituti di credito ad accettare tutte le richieste di trasformazione di un mutuo a tasso variabile in un mutuo a tasso fisso.
Perchè non tutti possono convertire il loro mutuo da tasso variabile a tasso fisso
Certo, la direttiva introdotta dal governo sta lasciando scontenti in molti a causa di parametri considerati troppo restrittivi. In primo luogo perché riguarda esclusivamente tutti coloro che hanno un Isee annuale sotto i 35 mila euro.
E in molti sostengono come a queste condizioni, anche con un Isee a 50mila euro si rischia la povertà, se le rate dei mutui a tasso variabile continuano a crescere a questo ritmo.
Secondo molti cittadini, il settore bancario ha fatto una cattiva informazione sul tema
Molti cittadini si sono poi lamentati negli ultimi mesi della cattiva informazione fatta in merito dal settore bancario, che fino allo scorso continuano a proporre offerte a tasso variabile, rassicurando i propri clienti sul fatto che fosse estremamente improbabile che questi iniziassero a salire d’improvviso.
L’unica nota positiva è rappresentata dal fatto che questa crisi giunge, in un decennio in cui tantissime famiglie italiane hanno comunque riconvertito il loro mutuo. Fino al 2011 infatti, nel nostro paese vi era il circa il 90 per cento di questi, stipulati a tasso variabile. Una situazione che si è completamente ribaltata nell’ultimo decennio e che ha dunque evitato una crisi che oggi sarebbe già drammatica, se non si fossero invertite le percentuali.