Un regista italiano ha lanciato una denuncia contro il prezzo raggiunto da una bottiglietta d’acqua in aeroporto.
Fino a qualche anno fa, erano in pochi a conoscere il significato della parola inflazione. Forse solo la categoria dei pensionati ha una certa dimestichezza con il tema. Non tutti lo sanno, ma ogni anno la cifra mensile delle pensioni subisce delle rivalutazioni necessarie per adeguarsi al costo della vita.
Un adeguamento che è necessario proprio a causa del fenomeno dell’inflazione, ovvero un aumento generalizzato dei prezzi dei prodotti, a cui segue una svalutazione del potere di acquisto della moneta che si utilizza.
Da circa un anno, nessuna Banca Centrale riesce più in alcun modo a contenere il fenomeno inflattivo, ed è per questo che stiamo vedendo schizzare verso l’alto negli ultimi mesi, i prezzi di tantissimi prodotti alimentari nei supermercati. E naturalmente le aree commerciali degli aereoporti, luoghi in cui notoriamente i commercianti non si fanno alcun problema a proporre prezzi molto alti sui prodotti, sono state le prime a rendersi testimone di questi aumenti.
Alcune settimane fa, un regista italiano di nome Daniele Vicari, ha denunciato una storia che ci ha messo poco a fare il giro di internet. Ha infatti postato e fotografato una bottiglietta d’acqua che aveva comprato di fretta in aeroporto, senza nemmeno chiedersi quanto costava.
E così ha finito per scoprire l’amara verità soltanto quando si è ritrovato alla cassa. Una bottiglietta d’acqua da 0,75 euro gli è costata la modica, si fa per dire, cifra di 3 euro.
Una vicenda che ha indignato talmente l’artista, che ha deciso di condividere a sua irritazione con il web, raccontando l’accaduto su facebook. E c’è voluto poco che il suo messaggio diventasse virale in rete.
Vicari ha poi continuato nel suo sfogo spiegando che in genere la stessa bottiglietta nei supermercati costa circa 70 centesimi. E questo significa che il suo prezzo, se la si compra in grandi quantità all’ingrosso, sarà di circa la metà. E dunque non ci troviamo di fronte alle conseguenze dell’inflazione, ma a chi non ha avuto dubbi per utilizzarla come scusa e lucrare sui prezzi.
Il regista ha concluso il suo intervento dichiarando che “guardo questa bottiglia di niente e mi accorgo che ancora compro acqua nella plastica, con milioni bottiglie che galleggiano nel Tevere, nel mare, nelle zone alluvionate… e inquinano per centinaia d’anni, le bottiglie di plastica“
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