Nel nuovo decreto lavoro, è contenuto un nuovo bonus destinato al settore turistico che avrà lo scopo di aiutare sia le imprese che i lavoratori del comparto.
Potrebbero arrivare a breve delle buone notizie per il settore turistico. Il nuovo decreto lavoro, attualmente in fase di conversione, nato per introdurre delle misure alternative al Reddito di Cittadinanza, che tra pochissimo tempo sarà eliminato, contiene al suo interno anche delle misure destinate al nostro comparto turistico.
Un settore che si sta lentamente riprendendo, dopo due anni in cui a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown, ha rischiato il collasso, provocando nell’ultimo biennio la chiusura di migliaia di attività nel settore.
La nuova misura elencata nel decreto, ha lo scopo in primo luogo di aiutare tutti i lavoratori dipendenti del settore turistico e ricettivo, incentivando i datori di lavoro nelle assunzioni con regolare contratto. L’idea al vaglio del governo, e che dovrà essere messa ai voti della Camera, è quella di inserire un trattamento economico integrativo all’interno della busta paga.
L’agevolazione comprenderà il periodo temporale che va dal 1 Giugno 2023 al 21 Settembre 2023, e sarà destinato a tutti i lavoratori dipendenti con un reddito dichiarato fino al massimo di quattromila euro l’anno.
L’integrazione in busta paga per loro non sarà di poco conto: da quanto si legge nel decreto infatti, l’importo sarà pari al 15 per cento delle cifre corrisposte dall’azienda per straordinari, lavoro notturno e nei giorni festivi.
Fondi che arrivano dal taglio al quattro per cento che viene risparmiato dalle aziende con la detassazione che già esiste su una parte degli straordinari.
Vediamo nello specifico cosa stabilisce l’articolo 39 del decreto 48/2023: “Per il periodo che va dal 1° giugno 2023 al 21 settembre 2023 ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali, è riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15 per cento delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, ai sensi del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, effettuato nei giorni festivi”.
È chiaro che questo incentivo diretto al turismo, insieme ad altri che erano già stati varati in precedenza, prova da un lato a tutelare i lavoratori del settore incentivando i contratti regolari in un settore che troppo spesso si nutre del “nero”, e dall’altro prova anche a dare una mano alle imprese, che mai come in questi ultimi due anni, faticano a trovare personale per le loro strutture estive.
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