Quali errori non fare per ottenere il rimborso sulle spese mediche dal 730. vediamo insieme cosa dice la legge.
Sono tante le spese mediche che lo stato consente di detrarre dalle tasse dei cittadini al momento della presentazione del loro 730. Certo parliamo di agevolazioni che possono essere concesse a determinate condizioni e rispettando alcuni parametri, tra cui quello reddituale.
Ma in tanti casi, che si tratti dell’acquisto di farmaci salva vita, di vista sanitarie molto importanti per la nostra salute e dispositivi medici per chi è costretto a curarsi in casa, va comunque detto che le agevolazioni esistono e permettono di ottenere forti sconti su alcuni servizi sanitari essenziali al nostro benessere.
La legge prevede infatti in questi casi, il cittadino può godere di una detrazione Irpef del 19 per cento. Naturalmente si tratta di spese che vanno giustificate seguendo la procedura indicata dal governo, per poter rientrare nella detrazione.
Ma quali documenti servono allo stato per poter attivare la detrazione sul modello 730 delle nostre spese mediche? In primo luogo bisogna sempre conservare tutti gli scontrini. Stesso discorso per le ricevute fiscali, le fattura e anche la prescrizione fatta dal proprio medico di fiducia in cui riporta l’urgenza di una visita specialistica a cui il paziente deve sottoporsi.
Il contribuente è inoltre tenuto, una volta che ha presentato il modello 730 con relativo accesso alla detrazione su spese mediche, a conservare tutta la documentazione richiesta fino alla data del 31 Dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata fatta la richiesta.
È inoltre importante sottolineare un altro aspetto: chiunque vuole accedere a questa detrazione, non può in alcun modo pagare in contanti la prestazione che vuole vedersi rimborsata dallo Stato.
È necessario infatti che tutti i pagamenti siano registrati e tracciabili. L’unica eccezione in questo caso è rappresentata dall’acquisto di dispositivi medici, che in alcuni casi, ponendo la dovuta giustificazione, possono essere pagati in contanti. Altro particolare fondamentale: la detrazione si attiva soltanto nel momento in cui la spesa è superiore alla cifra di 129 euro.
Ma non solo, perché nel momento in cui il contribuente richiede la detrazione, questa è anche la franchigia che va eliminata ai fini del calcolo. Facciamo un esempio per comprendere meglio. Se ad esempio, ho effettuato una spesa medica di circa 800 euro per la quale ho diritto a un rimborso, la detrazione Irpef non può essere calcolata su questa cifra, a cui va, per l’appunto tolta, la franchigia di 129 euro. E dunque andrà calcolata su 671 euro, effettuando una semplice operazione matematica: 800 (totale della spesa) – 129 (Franchigia da detrarre).
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