Manca ormai pochissimo alla scadenza del primo acconto da versare per l’IMU, la tassa sul possesso di un immobile introdotta dal governo Monti.
Manca ormai pochissimo alla scadenza per l’acconto Imu per il 2023. Il 16 Giugno infatti, scadono i termini ultimi per poter versare quanto dovuto al fisco per la tassa di proprietà sulla prima e la seconda casa.
Una data importante, in quanto una recente ricerca condotta dallo studio della UIL, ha stimato che nel nostro paese ci sono almeno venticinque milioni di persone che risultano proprietarie di seconde case, e che dunque sono chiamati a rispettare questa scadenza.
Per quanto riguarda invece la cifra che i contributi sono chiamati a versare per il saldo dell’IMU, questa varia a seconda della città e della regione in cui si risiede. Si può dire che, sempre secondo le stime fornite da UIL, il costo medio per una seconda casa situata in capoluogo di provincia è di circa mille euro, e questo significa che l’acconto da versare allo stato in questo primo semestre dell’anno, sarà di poco superiore ai cinquecento euro.
Nelle grandi città però questa cifra si alza di molto, fino addirittura a raddoppiare in molti casi. Prendendo l’esempio di Roma, qui si può arrivare anche a pagare duemila euro per la seconda casa, con un acconto dunque da versare entro Giugno, di almeno mille euro.
Subito dopo la capitale, arriva Milano in cui il costo dell’IMU si attesta su cifre molto simili. Ma cos’è esattamente l’IMU? Si tratta di una tassa sul possesso di un immobile introdotta dal governo Monti nel 2011 all’interno del decreto Salva Italia.
Fin da subito, l’IMU è stata istituita come un’imposta da gestire a livello comunale. Negli anni sono arrivate diverse modifiche a questo tributo, tra cui la decisione, nel 2020, di inserire al suo interno anche la vecchia tassa sui rifiuti conosciuta come TARI.
L’IMU viene pagata dai cittadini mediante la compilazione del modello F24, e si divide in due rate, entrambe di eguale importo. Anche se naturalmente, il contribuente ha anche la possibilità di scegliere di saldare quanto dovuto al fisco in un’unica soluzione.
Spesso, per calcolare la cifra esatta che si deve allo stato, i cittadini si rivolgono a degli intermediari specializzati, come i CAF, che offrono il supporto di persone specializzate sul tema, in grado di aiutare i contribuenti nel calcolo. Un’altro aspetto importante di questa tassa, è che il cittadino paga soltanto il possesso effettivo dell’immobile.
Cosa significa questo? Che se ad esempio ho comprato una seconda casa soltanto da dieci mesi al momento dell’acconto, lo stato mi chiederà di versare la somma per quei dieci mesi, e non per l’anno intero.
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