Quando acquistiamo un’automobile, ci sono sempre dei costi indiretti da sostenere, che però possono essere deducibili fiscalmente.
Che l’acquisto di un’automobile per circolare su strada porti dei costi indiretti per i cittadini non è certo un mistero.
Chiunque infatti decide di acquistare una vettura nel nostro paese, sa bene che oltre al prezzo di acquisto, dovrà subito sostenere alcuni costi come ad esempio quelli relativi all’immatricolazione e all’assicurazione del veicoli, per poi prepararsi a tutta una serie di scadenze fiscali per i prossimi anni.
Alcune di queste spese possono essere dedotte dalle tasse, ma questo accade però nel momento in cui l’auto in questione rientra in determinati requisiti. La prima distinzione da fare in tal senso, è che lo stato divide le vetture in due categorie, automobili a deducibilità fiscale integrale, automobili a deducibilità limitata.
Per quanto riguarda le automobili a deducibilità integrale, si comprende già dal nome come si tratti di una categoria in cui lo stato prevede la possibilità di poterne dedurre completamente i costi. Possono avere però accesso a questa deducibilità al 100 per cento, soltanto delle vetture che vengono utilizzate esclusivamente per motivi lavorativi, oppure che devono essere utilizzate per scopi pubblici, come taxi e autobus ad esempio.
Diverso il discorso per i veicoli deducibili solo parzialmente, e in questo caso, l’esempio perfetto può essere quello di un’auto aziendale. Che si tratti di un dipendente o di un rappresentante di commercio, lo stato consente a queste categorie di poter acquistare un’auto destinata esclusivamente all’utilizzo aziendale, una deducibilità che a seconda dei casi, va dal 70 all’80 per cento.
Esistono poi le cosiddette spese d’impiego, ovvero tutti quei costi indiretti sulle automobili, come può essere il carburante, ma anche alcune tasse come il pagamento del bollo auto. Anche queste spese, a certe condizioni, risultano deducibili fiscalmente. Nel caso ad esempio di un’auto aziendale, che viene utilizzata soltanto a questo scopo, la deduzione delle spese d’impiego può essere pari al 100 per cento.
Lo stato inoltre non prevede tetti di importo su questi costi, e dunque non vi sono limiti da superare per ottenere la detrazione. C’è però un limite che riguarda le spese di manutenzione ordinaria della vettura. Anche queste sono soggette ai regimi di deduzioni citati prima, ma godono anche di un altro limite al 5 per cento.
Sulle auto aziendali, c’è poi un aspetto fiscale che non sempre gli stessi dipendenti conoscono. Abbiamo già chiarito in precedenza come per queste vetture, il dipendente viene rimborsato al 100 per cento anche delle spese d’impiego, come i rimborsi benzina sui chilometri effettuati. Spese che vengono rimborsate dopo che il dipendente ha compilato un’apposita scheda. Ciò che spesso gli stessi dipendenti non sanno, è che si tratta di costi che non concorrono in alcun modo alla formazione del reddito.
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