Legge 104, aumentano i controlli fiscali: certificati e permessi dal lavoro, come funziona
Negli ultimi anni sono aumentati i controlli fiscali per chi gode delle agevolazioni concesse dalla legge 104.
La legge 104 è stata introdotta nel nostro paese nell’ormai lontano 1991 e ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per quanto riguarda il welfare statale per persone affette da disabilità mentale psichica.
Con questo strumento legislativo, è stato infatti possibile tutelare maggiormente queste categorie della nostra società, attraverso tutta una serie di misure e agevolazioni inserite sia nella sfera lavorativa che in quella privata.
Purtroppo negli anni, come d’altronde capita sempre quando parliamo di bonus, permessi e agevolazioni, ci sono anche coloro che tentano in tutti i modi di truffare lo stato in tal senso, e poter accedere a dei benefici a cui non si ha diritto. Questo vale anche per i benefici previsti dalla legge 104, ed è per questo che negli ultimi anni, i controlli da parte del fisco per verificare i requisiti di chi ha avuto accesso a queste misure, si sono fatti sempre più precisi e serrati.
Anche se va anche precisato che non giova a nessuno coltivare una caccia alle streghe in tal senso, come i media hanno fatto per anni con il Reddito di Cittadinanza, in quanto parliamo sempre di percentuali minime, per agevolazioni che hanno consentito a tantissimi disabili nel nostro paese e alle loro famiglie, di poter migliorare in modo significativo la loro qualità della vita.
Legge 104, ecco su cosa si concentrano i controlli fiscali dello Stato
Ma come funzionano esattamente questi controlli e su cosa vertono? La prima cosa da sapere è che per ottenere le agevolazioni previste dalla legge 104, c’è bisogno che la disabilità del richiedente venga certificata non da un medico privato, ma dalla Commissione medico-sanitaria della Asl di riferimento sul territorio.
Ed è proprio sui certificati medici che si concentrano molti controlli. Una delle “truffe” più comuni riguarda ad esempio le persone che decidono di taroccare la percentuale di disabilità di cui soffrono, per accedere a ulteriori benefici a cui non avrebbero diritto.
I controlli sono maggiori sui permessi da lavoro 104
Lo stato ad esempio riconosce maggiori aiuti ai soggetti che hanno dichiarato un’invalidità superiore al 74 per cento, e spesso alcuni medici compiacenti aiutano cittadini a superare questa soglia, nonostante non sia quello stabilito dal controllo clinico.
Un altro dei fenomeni più comuni riguarda l’abuso dei permessi previsti per disabili e famigliari con legge 104, che hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per l’assistenza dovuta a queste persone. In questo caso i controlli, come può capitare anche per quelli ordinari di malattia dal lavoro, si concentrano nel verificare, con ispezioni a sorpresa, atte a verificare che la chi si è assentato dal lavoro, lo abbia davvero fatto per assistere un familiare disabile, e non stia invece utilizzando quel tempo per il proprio piacere personale.